Piccole Grandi Storie

 

Nonostante la nostra giovane età come associazione ci siamo fatti notare. E più volte i quotidiani si sono occupati di noi, fino al punto che mamma RAI nel 2005 ci ha dedicato una puntata del programma Vojager di RAI 2 e successivamente RAI 1 ci ha dedicato uno spazio nella trasmissione di unomattina nella rubrica "Fai la cosa giusta".

In questa rubrica vorremmo che i ragazzi raccontassero di volta in volta le loro piccole grandi storie.


NON POTEVAMO NON COMINCIARE

CHE DA LEI

Mi chiamo Giorgia Giovanardi, ho trent’anni, sono ipovedente dalla nascita, il mio grado visivo è di un centesimo in entrambi gli occhi. Il mio grande cruccio fin da bambina era non poter mai dimostrare niente, la gente mi vedeva sempre come una persona da aiutare e basta, mai nessuno mi dava fiducia in quel che avrei potuto fare, sempre in guerra con il mondo. Finché un giorno a sedici anni trovai il primo che mi diede fiducia. Era un tipo strano aveva quattro zampe e una coda, ma due occhi profondi e sinceri. Era un cavallo, ed io che ero testarda come un mulo mi chiedevo come potevo innamorarmi di un cavallo. Ma come si suol dire al cuor non si comanda. Da allora è passato tanto tempo e con il mio grande amico ho vinto titoli italiani, mi sono misurata con normodotati facendomi valere, ho ricevuto riconoscimenti, attestati ma soprattutto ho la fiducia della gente. Sono diventata a mia volta istruttore, educatore. Un giorno un’istruttore FISE mi disse “Giorgia io ti ho insegnato a saltare gli ostacoli, tu mi hai insegnato a saltare i pregiudizi". Uno dei miei obiettivi è infondere nei ragazzi la fiducia in se stessi per questo a tutti gli presento quel tipo strano con quattro zampe e una coda. Oggi, grazie al cavallo ho fondato un’associazione, gestisco un maneggio e lavoro in diverse scuole, ma questa è tutta un’altra storia.


GIORGIA E SAMARRA


UNA PROFONDA AMICIZIA

Mi chiamo Bigliardi Claudio detto Valium per la mia proverbiale calma. Ho ....anta anni. Sono ipovedente dalla nascita il mio grado visivo è di un decimo in entrambi gli occhi. Fin da giovane ho sempre praticato sport, anche a livello agonistico, pur non raggiungendo risultati eccelsi. Da alcuni anni ho iniziato ad andare a cavallo. Fin dalle prime lezioni ho sentito nascere dentro di me un vero e grande interesse per questo animale. Con il passare del tempo mi sono sempre più appassionato. Poi un giorno ho conosciuto Ambra un Sella Italiana baio scuro ed è nata fra noi una profonda amicizia, tanto che all'Ippogrifo mi hanno dato la fida intera del cavallo. La passione non è solo montarla ma codividere con lei ore di piacevole relax mentre mangia l'erba, mentre la striglio, lei mi permette di conoscere, nonostante il suo carattere forte e nobile, un mondo nuovo, leale, senza pregiudizi o ipocrisie. All'Ippogrifo sono anche volontario e do una mano con i cavalli e con i più piccoli, mi hanno detto che il mio aiuto è prezioso ed io ne vado orgoglioso. Il cavallo è un animale sensibile e sincero che dà quello che tu gli dai. Ora posso dire che tra me e Ambra è diventato un grande amore con la A maiuscola.


CLAUDIO E AMBRA


UNA PERSONA SPECIALE

Il mio nome è Ramona... non amo considerarmi invalida o disabile mi piace ritenermi Speciale come mi chiamava sempre una persona alla quale ero legata e purtroppo ora non c’è più. Non sono nata speciale ma lo sono diventata in seguito ad un incidente in moto e ho scoperto, a mie spese, perdendo l’uso del braccio destro, che non sono Wonder Women, ma posso considerarmi fortunata. sono entrata nel mondo dell’Ippogrifo ormai da più un anno... mi ricordo come fosse ieri, quella domenica quando sono andata da Giorgia e lei tutta fiera mi ha spiegato la Riabilitazione Equestre... sinceramente prima di allora non sapevo neanche l’esistenza., posso dire di aver trovato nel cavallo e nell’associazione un’ottima riabilitazione sia mentale che fisica. Sono tutti capaci di inforcare una bicicletta e pedalare, qui si tratta di lavorare in sintonia con un animale in quanto essere vivente con un suo pensiero e le sue giornate no, come tutti noi del resto. Ci ho messo del tempo per farmi accettare dai cavalli, ma la cosa più soddisfacente è essere accettata come volontaria dalle persone speciali e normodotate che frequentano il maneggio. Ora dopo varie peripezie, sono fiera di  fare parte di questa bellissima associazione, per le opportunità  che mi da, ma soprattutto per il contatto con le persone che puntualmente frequentano questo maneggio e al quale siamo tutti affezionati.


REGIONALE STRADELLO 2007 1° CLASSIFICATA


SI È RIACCESA LA LUCE

Metti una storia come tante, una ragazza piena di vita, una passione, il cavallo, tanti progetti e tanti sogni. Metti che un giorno la vita cambia e ti fanno capire che per te è difficile sognare. Allora cala il buio. Questo è ciò che è capitato a me. Mi chiamo Anna Cerviello il mio cavallo si chiamava Fulmine la mia istruttrice si chiamava Moira le ferie li passavo con loro spensierata e felice. Poi un giorno ho conosciuto una nuova compagna di viaggio “la sclerosi multipla” i medici mi dissero che dovevo inventarmi una nuova vita anche senza Fulmine. Sai il mondo ti crolla addosso, non sai cosa inventarti. Poi un giorno ho sentito la voce di una ragazza che parlava di riabilitazione equestre dei suoi cavalli, dei suoi progetti. Io la dovevo conoscere, le dovevo parlare, le dovevo spiegare. Questa ragazza era anch’essa disabile e mi ha detto che potevo venire in maneggio da lei. Dopo anni potevo riprendere in mano le redini di un cavallo, ma soprattutto le redini della mia vita. Oggi, con Giorgia abbiamo obiettivi e progetti nel limite delle mie possibilità. Negli occhi di Tibet, un tolfetano buono e pasticcione ho rivisto la luce che c’era negli occhi di Fulmine, il suo sguardo mi ha fatto capire che aveva molto da insegnarmi. Ma soprattutto, dopo anni di buio e silenzio, anche nei miei occhi la si è riaccesa la luce.


LA MIA PRIMA GARA


MI SEMBRAVA DI VEDERE IL SOLE

La prima volta che l’ho visto mi sembrava di vedere il sole, alto, imponente, con il mantello color giallo paglierino che brillava alla luce. Era (dico era perché oggi non c’è più) un cavallo polacco, coloro isabella con quattro balzane bianche alto un metro e settanta cinque al garrese e si chiamava Duca. Io mi chiamo Sonia Schenetti, ho più 20 anni e da otto vado a cavallo, sono una persona diversamente abile o speciale come dice la Ramona. Non ho equilibrio e non riesco a deambulare se non c’è qualcuno che mi sostiene al mio fianco. Mi sono chiesta come potevo montare lui, Duca, cosi grosso. Invece l’intesa è nata subito, paziente e sensibile c’era lui al mio fianco a sostenermi metaforicamente. Oggi andare a cavallo è il mio sogno ed è grazie al cavallo che ho acquistato maggior equilibrio. Il sole lo vedo ancora: lo vedo con Pallino e tutti gli altri cavalli dell’Ippogrifo.


SONIA E DUCA


 "IL CAPITANO"

Mi chiamo Davide Canovi ho quasi 30 anni ho cominciato l'attività di riabilitazione equestre quando la Giorgia ha cominciato a lavorare, per questo mi chiamano il capitano. Io ho montato tutti i cavalli dell'Ippogrifo a cominciare dall'indimenticabile Duca. Nella associazione faccio un po' tutto, monto i cavalli, aiuto nella scuderia e faccio piccoli lavori. Sono un po' latin lover lo ammetto. La mia passione sono i cavalli e il Bologna, la squadra di calcio, conservo la maglia di Pagluca che mi ha regalato Valeria. Ricordo come se fosse ieri la mia prima gara, le prime difficoltà le soddisfazioni e le piccole delusioni. Ma io sono un tipo tenace e  sono arrivato a disputare il campionato italiano insieme a 120 partecipanti con un'ottima prestazione ho vinto anche diversi titoli regionali. Oggi ho un cavallo tutto mio si chiama Sissy. Quando volete cercarmi all'Ippogrifo chiedete del Capitano


CAPIONATO ITALIANO 2008 CITTÀ DI CASTELLO (PG)


 "CIUBECCA"

Mi chiamo Marco Brozzi, per alcuni Ciubecca il persognaggio di guerre stellari per via del mio modo di esprimermi ma sò farmi capire molto bene. Tifoso dell'inter più per imposizione famigliare (il papà) che per vocazione. Quà tutti dicono che sono molto simpatico. Ho molto feeling con i cavalli sopratutto con Olvidao. La mia grande soddisfazione è che molti mi chiedono di aiutarli per pulire i piedi dei cavalli o per tirarli fuori ecc ecc. Gnommele  (nella mia lingua vole dire vaffa.....) a tutti coloro che non credono in me.

GNOMMELE!!!!!!



IL VOLO DI PEGASO

Per raccontare la mia storia ruberò qualche frase di un racconto breve scritto dal mio amico Ferrari Lazzarini Dario che parla di me "Il volo di Pegaso" e che ha vinto un concorso nazionale. Mi chiamo Daniele Lanzi o trent'anni sono affetto da una malattia rara la sindrome di Wolf Hirschhorn. Io non sono in grado di parlare, scrivere, non conosco i numeri. L'incontro con il mio pegaso, il mio cavallo, prima Duca, oggi Olvidao, che mi hanno sempre compreso senza bisogno di parole, mi ha permesso di arrivare agli altri di far vedere che sono capace di andare a cavallo che sono capace di suonare insomma del mio saper fare. Questa storia la dedico ai tanti Daniele che ogni giorno combattono per la vita, la dignità e l'integrazione

DANIELE E OLVIDAO


L'ESERCITO DELLE DODICI "SILLE"

Alla voce risorse umane dell'Ippogrifo trovate anche il mio nome. Il titolo è preso dal celebre film: l'esercito delle dodici scimmie. Mi chiamo Silla Saini o trent'anni lauranda in veterinaria. Sono determinata e coriacea come il mio Bignè doppio pony tedesco. Ho sempre avuto parecchio carisma con gli animali in particolare i cani e i cavalli. Il mio obettivo era quello di trovare un centro che nonostante la mia disabilità mi permettesse di vivere il cavallo a 360°. L'ho trovato si chiama Ippogrifo e soprattutto ho trovato Bignè: il mio cavallo lo monto, lo muovo, lo vesto e muovo alla corda anche un altro pony, aiuto la giorgia nel campo giochi con i bambini, faccio pubbliche relazioni e piccoli lavori d'ufficio quando non c'è nessuno.

SILLA E BIGNE'